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La famiglia e l'elaborazione del lutto

Cosa avviene in una famiglia in seguito alla perdita di un componente? Il lutto in famiglia è la semplice somma dei lutti individuali o possiede delle qualità peculiari? Esiste il lutto di tutta della famiglia? Crediamo di si, poiché la morte in famiglia comporta molteplici perdite: della persona deceduta, dei ruoli, dell’unità familiare, delle speranze e della raffigurazione stessa del futuro. All’interno della famiglia si ricercano le risorse per contestualizzare il dolore e non cadere nella patologia. Lo stress della morte è l’evento più potente che una famiglia si trova ad affrontare, per questo è necessario attivare tutte le sue risorse per resistere alle forze destabilizzatici che si scatenano nell’immediato. Alcune variabili orientano l’esito dell’elaborazione del lutto e il successo o meno delle strategie di coping: la qualità dell’organizzazione familiare; la flessibilità o rigidità del sistema familiare; il livello di coesione tra i membri della famiglia; il ruolo e la funzione della persona scomparsa; le modalità della morte. L’evento morte è un passaggio che attiva soprattutto aspetti simbolici: la morte obbliga i familiari a confrontarsi con l’inevitabilità del distacco e a procedere ad un lavoro di consegne e di distribuzione delle parti. E’ un passaggio di valori, tradizioni ed atteggiamenti e di mandati familiari. In famiglie con conflitti irrisolti questo passaggio sarà ancora più problematico. La famiglia, per superare l’evento luttuoso, si trova ad affrontare delle tappe: accettazione della perdita; riorganizzazione della comunicazione e dei ruoli familiari; riorganizzazione delle relazioni con il mondo esterno; riaffermazione del sentimento di appartenenza al nuovo sistema familiare che emerge dal precedente; accettazione dell’ingresso in una nuova tappa del ciclo vitale.

Quali sono le principali risposte familiari al lutto?

  • Il silenzio, non se ne parla. Accade in famiglie con lutti irrisolti

  • Si colpevolizza per mantenere il controllo. Famiglie con capri espiatori

  • Famiglie in cui si evita l’intimità per paura di perdere il controllo

  • Famiglie in cui tutto deve continuare come prima, il posto vuoto deve essere riempito per non indebolire il sistema familiare

  • Famiglie per cui la perdita è caos e rischio (stanze lasciate intonse dalla morte)

  • Famiglie che condividono i sentimenti, li tollerano e condividono gli stress. L’elaborazione del lutto procede attraverso l’attenzione e la consolazione reciproca.

Ci sono dei sintomi familiari che ci aiutano a capire quando l’evento luttuoso diventa un problema: diminuzione della comunicazione, cambiamento nei patterns e nelle relazioni, chi parla a chi; riconnessione o distacco di alcuni membri della famiglia; confusione nella gerarchia familiare, nei ruoli  e negli agiti dei membri della famiglia; isolamento rispetto al contesto esterno; ritiro dagli amici e dalle reti di supporto; iperprotettività dei membri, chiusura.

In alcune famiglie possiamo osservare delle risposte disfunzionali che non aiutano a superare il lutto, ma che congelano la famiglia impedendole di andare avanti lungo il suo percorso evolutivo e queste risposte sono: idealizzare e identificarsi con la persona scomparsa; una chiusura della famiglia che provoca invischiamento e che ostacola l’elaborazione individuale del lutto; promuovere il segreto familiare proteggendo l’onore familiare (frequente in casi di suicidio); promuovere ruoli inadeguati come la parentificazione di un figlio dopo la morte del genitore; dipendenza da riti religiosi o tradizioni culturali, ricerca dell’aldilà; congelare il dolore.

Un buon aiuto per risolvere in modo efficace un evento luttuoso viene dato dalla qualità delle relazioni familiari, più le relazioni sono insoddisfacente e più l’evento morte sarà visto come negativo e stressogeno. Nelle famiglie dove non ci sono “conti in sospeso tra le generazioni, si hanno sentimenti diversi: la generazione anziana che si avvicina alla morte prova nostalgia per il passato, dolore e paura. Questo perché la generazione anziana ricapitola la vita e ri-conosce ciò che ha ricevuto e ciò che ha dato. I figli esprimono riconoscenza con comportamento di aiuto e con prestazione di caregiving. La cura di riconoscenza è finalizzata al mantenimento dei legami. Si realizza così, sia per la generazione dei genitori che per quella dei figli, la gratitudine per il dono della vita.

Psicologa - Psicoterapeuta

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